i fenici come popolo "comparso nel XII secolo aC", non esistono, sono solo una convenzione di comodo, per creare artificiosamente una discontinuità tra passato e presente..
domus de janas, non tombe, ma luoghi di energia, dove le antiche Janas si prendevano cura degli uomini, con le erbe, i veleni, il magnetismo, e .. il suono...
“Non troverai mai un accabbadora. I loro nomi non sono scritti, e le loro storie non raccontate. Se vuoi trovare chi accompagna la morte” raccontava un vecchio anziano, “se vuoi trovare chi accompagna la morte, cerca chi accompagna la vita”…
I Pima, gli O'Odham, vivono lungo le sponde del fiume GILA (se qualcuno nota un assonanza con santa gilla, stagno di Cagliari, è ovviamente un caso)...
Madri, Sorelle, Figlie, Spose, vi hanno sempre raccontato la favola delle fate dei boschi.. senza sapere che non era "faula", ma realtà. le Janas esistono.. le Janas siete voi..!
Uno scritto lungo, in Sardegna, diventa "unu papiru". Papèri diventa "paper" per gli anglofoni, a riprova che l'origine è comune, antica, e prelatina. ma "papiro" è la pianta egizia che gli stessi usavano come supporto per la scrittura.. ma stiamo anche imparando che la scrittura pregeroglifica, assomiglia ad una scrittura lineare simile e probabilmente derivata, dall'antico alfabeto sardo.
a questo proposito, sul fatto che secondo me non tutto è tomba, tranne il silenzio che c'è diero la storia sarda, leggevo un post e riflettevo a voce alta su quello che poteva essere il significato del termine "domus de janas.."
si parla spesso degli Sherdan, che sarebbero stati scelti dai faraoni come guardia personale, arruolati fra i temibili guerrieri dell'isola del grande verde, conosciuti come invincibili guerrieri.
i nuraghe secondo l'archeologia ufficiale sarebbero stati edificati tra il 1800 e il 900 a. c. censiti sarebbero 7/8mila, ma solo con quelli non censiti, senza considerare quelli rasi al suolo, la cifra si attesta sui 20mila nuraghe.
in un università puoi studiare mille libri di un argomento, ma fuori da li puoi studiare un milione di libri su mille argomenti, e il fatto che non ci sia un professore a cui rendere conto e che "indirizza" l'apprendimento, permette una visione più ampia.